Le segreterie territoriali Fim Fiom Uilm di Sondrio, sulla base del comunicato delle Segreterie Nazionali del 23 Ottobre 2019, inerente la dichiarazione di sciopero generale della categoria dei metalmeccanici di 2 ore, previsto per il giorno 31 Ottobre p.v., dichiarano che tale mobilitazione si effettuerà con la seguente articolazione:
PRIME 2 ORE DI OGNI TURNO DI LAVORO.
FIM FIOM e UILM proclamano due ore di sciopero per tenere assemblee in tutti i luoghi di lavoro e discutere con le lavoratrici ed i lavoratori della mobilitazione necessaria nei confronti delle imprese, del Governo e del Parlamento per contrastare le crisi aziendali attraverso gli investimenti pubblici e privati per il rilancio della crescita economica e sociale attraverso la salvaguardia dell’occupazione e la tutela della salute e sicurezza. I metalmeccanici sono consapevoli della responsabilità generale che hanno nell’industria e nel Paese e vogliono essere protagonisti dei grandi cambiamenti tecnologici e ecologici necessari a salvaguardare la vita e l’occupazione di chi lavora. In Italia stiamo assistendo ad una situazione insopportabile: aumenta il ricorso agli ammortizzatori sociali, gli annunci di chiusure di interi stabilimenti in tutti i settori dall’elettrodomestico, alla siderurgia, all’automotive, all’elettronica, all’informatica fino alle istallazioni; i processi di ristrutturazione troppo spesso garantiscono redditività alle imprese scaricandone il prezzo sui lavoratori. È necessario investire nella transizione industriale che fermi la chiusura di stabilimenti e investa sulle persone che lavorano a partire dai grandi gruppi, le multinazionali fino alle piccole imprese, affinché si assumano la responsabilità della salvaguardia dell’occupazione e del miglioramento delle condizioni di lavoro attraverso l’innovazione. È indispensabile impedire le delocalizzazioni delle attività produttive verso paesi a più basso costo del lavoro e impatto ambientale, con politiche che garantiscano e tutelino il lavoro in Italia investendo nella ricerca e sviluppo e nella formazione continua, nelle infrastrutture, nella riduzione dei costi energetici e della burocrazia. È necessario avviare un confronto urgente per rivedere gli ammortizzatori sociali: i metalmeccanici lo avevano già chiesto con il presidio del 24 settembre 2018. La sola reintroduzione della Cigs per cessazione non basta per i lavoratori in caso di procedure concorsuali e per le aree di crisi complessa. Occorre porre fine alla lunga catena di infortuni sul lavoro. La vita non può essere a rischio quando si è al lavoro. Prevenzione e controlli e contrattazione per migliorare la salute e la sicurezza sui luoghi di lavoro. Gli investimenti in impianti, macchinari e sistemi di monitoraggio più moderni e sicuri insieme alla formazione per tutti coloro che entrano nelle fabbriche metalmeccaniche per non rischiare la vita o l’insorgere di malattie professionali. FIM FIOM e UILM discuteranno con i metalmeccanici a partire da questi punti con l’obiettivo di portarli al centro dell’attenzione dell’intero Paese.