
Sfide e priorità del nostro territorio
Si è svolto lo scorso 22 settembre il Consiglio Generale della UST Cisl di Sondrio unitamente al Consiglio Generale FNP (Pensionati) Cisl Sondrio e al Consiglio Generale FP (funzione pubblica) Cisl Sondrio incentrato sullo scottante tema della SANITA? PUBBLICA.
Ha presieduto il Consiglio Ugo Duci, Segretario Generale USR Cisl Lombardia, la relazione introduttiva è stata curata da Filippo Cristoferi del dipartimento Welfare di Cisl Lombardia.
Sono intervenuti sul tema:
- Francesco Caiazza – Segretario Generale FP Cisl Sondrio;
- Laura Santi – Coordinatrice Cisl Medici Sondrio;
- Sergio Marcelli – Segretario Generale FNP Cisl Sondrio.
E’ importante che il cittadino torni ad essere al centro del Sistema Sanitario.
Nella nostra Provincia la popolazione è sempre più anziana (l’indice di invecchiamento in provincia è il più alto della Lombardia) e richiederebbe maggiori servizi e risorse, mentre invece i fondi a disposizione calano; il numero di medici e infermieri già largamente insufficiente ora e che mette fortemente in dubbio, per essere ottimisti, la possibilità di attuare la riforma prevista dal Pnrr (servirebbero circa 300 persone al netto dell’assistenza domiciliare). In generale, un quadro che richiede di essere affrontato in provincia di Sondrio attraverso un confronto serio e lungimirante. Anche dal punto di vista economico finanziario ragionando sulla possibilità di investire sulla formazione dei ragazzi le ingenti risorse che arrivano grazie alle acque.
Un convegno che ha volutamente evitato di affrontare la questione dal punto di vista infrastrutturale. «Il centro della discussione non può limitarsi sempre e solo a questo o quell’ospedale – ha premesso Davide Fumagalli, segretario generale della Cisl di Sondrio – ma deve tornare ad essere la persona, il cittadino che da Madesimo a Livigno ha diritto ad avere a distanza ragionevole una prestazione diagnostica, spazi e professionisti per le cure intermedie, la riabilitazione, la domiciliarità e ad avere un riferimento certo a cui rivolgersi per essere preso in carico dopo un’acuzie o nella sua cronicità che lo accompagni dal punto di vista clinico, sociale ed amministrativo».
I dati illustrati da Cristoferi raccontano di una situazione a dir poco critica sotto il punto di vista delle risorse, del personale e della possibilità di accedere ai
servizi sia oggi che in proiezione futura. Basti pensare che l’indice della dotazione dei servizi ,oggi di 14,9, è destinato a scendere a 6,6 e inoltre si stima che mancheranno 90mila posti in rsa in tutta la Lombardia.
Invecchia la popolazione, ma invecchiano anche i medici. Riguarda l’intero sistema “salute” il problema della crescente incidenza degli anziani sul totale degli abitanti che incide sui servizi, sulle strutture e sul personale. Non va meglio per gli infermieri. «L’età media degli iscritti agli Ordini è di 52,2 anni (era 45,6 nel 2019), quella dei dipendenti del Servizio sanitario nazionale 56,49. Insieme a quello del personale a pesare sul sistema sono anche la carenza di posti letto
«Occorre rimodellare l’intero sistema per rimetterlo in grado di dare risposte di prossimità appropriate, rapide e professionali – aggiunge Davide Fumagalli, segretario provinciale della Cisl -. Lanciamo uno stato di agitazione permanente sui temi cardine della qualità della vita del territorio, che incidono profondamente anche sulla sua attrattività e sul futuro dei nostri giovani»








