

È stato finalmente raggiunto nella giornata del 5 febbraio 2021, il rinnovo del contratto dei metalmeccanici, dopo 13 mesi di trattative sulla piattaforma sindacale, una serie di iniziative di mobilitazione, la pandemia da combattere, il lavoro da difendere.

I metalmeccanici hanno conquistato risultati storici: finalmente la riforma dell’inquadramento, fermo al 1973, che riconosce l’apporto e le competenze delle lavoratrici e dei lavoratori, il rafforzamento del diritto soggettivo alla formazione, aumenti salariali di tutela dall’inflazione e di riconoscimento professionale, la tutela dell’occupazione nel sistema degli appalti, nuove norme sul lavoro agile e il diritto alla disconnessione, la tutela delle donne contro violenze e molestie, la tutela della salute e dell’ambiente, il potenziamento dei diritti d’informazione e partecipazione dei lavoratori sulle strategie di impresa e sull’organizzazione del lavoro.
Affermare in questo momento di crisi del Paese, d’incertezza politica il valore del Contratto Nazionale è un valore per la Fim molto alto. Le relazioni sindacali sono sempre più un investimento concreto per aumentare le tutele di chi lavora e far ripartire l’industria mettendo alle spalle la pandemia. Con il contratto, il nostro sindacato continua ad essere un soggetto capace di fornire risposte concrete e un salario migliore per chi lavora.
Il Contratto nazionale scadrà dopo 3 anni e mezzo il 30 giugno del 2024.
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